Si tornerà a ballare
di Mario Grazioli
Ricordo la domenica del 23 Febbraio, doveva essere una domenica di festa; il Carnevale, con le torte, la musica, i balli, le maschere.
La Quaresima, che nella liturgia cattolica è un periodo di digiuno e penitenza (per chi è credente), che prosegue fino all’arrivo della Pasqua, nel 2020 è arrivato in anticipo.
Eravamo carichi, ci stavamo organizzando per la festa. Ci saremmo trovati tutti insieme per festeggiare, ma in tarda mattinata è arrivato il comunicato; festeggiamenti annullati, vietato assembrarsi.
Così anche la gita a Venezia, organizzata dall’UNITRE di Cesano Maderno, alla quale avevamo aderito, era saltata, come pure la serata decisa per il sabato successivo, nella sede di “Diritti Insieme”, niente assembramenti, quindi niente incontri.
Le restrizioni non riguardavano tutti però, la gente continuava a lavorare ed era bello ritrovarsi la sera sul balcone con cantate, applausi, striscioni per ringraziare chi in prima linea combatteva per noi. I giornali non parlavano d’altro, di questo pericoloso Coronavirus, incutendo angoscia e preoccupazioni.
La situazione si faceva però sempre più tragica, con i primi decessi sempre più numerosi con il passare dei giorni, morti in solitudine, senza riti o un’ultima consolazione; si muore clandestinamente e questo è davvero duro da accettare.
È passato ormai più di un mese, la sofferenza continua, l’immagine della fila di camion militari che a Bergamo accompagnavano le salme al crematorio, è un’immagine che rimarrà impressa nei nostri ricordi.
Così come l’istantanea di Papa Francesco solo, affannato, sotto la pioggia in una piazza insolitamente vuota, pronunciando potenti parole “abbiamo proseguito imperterriti convinti di rimanere sempre sani in un mondo malato, afflitto da guerre ed ingiustizie planetarie, che non sono certo terminate, tutti i problemi li troveremo più in là. Nessuno si salva da solo, siamo tutti sulla stessa barca”.
Dicono che dopo tutto questo niente sarà più come prima, ma personalmente ho dei grossi dubbi, spero di essere smentito.
Alla fine di questa tragedia avrò un gran desiderio di tornare alla vita affannata di prima, ritrovarsi con gli amici e gli affetti e…tornare a ballare.