Aree libere presso la rotatoria di via Montello: perchè l’Amministrazione vuole cedere ai privati? Chiediamo una nuova piantumazione
Pubblichiamo il testo dell’Interrogazione (n.19 dall’inizio del nostro mandato consiliare) condivisa con Civica Butti e della Mozione sottoscritta da Seveso Futura, Partito Democratico Seveso e Civica Butti, inviate il 31 maggio scorso al Comune di Seveso in merito alle aree limitrofe alla nuova rotatoria di via Montello.
La necessità di quest’opera è stata sollecitata da più parti già in fase di progettazione definitiva del sottopasso ferroviario, ed è volta a mitigare le ripercussioni sul traffico locale, evidentemente sottostimate in fase di studio, che l’inserimento di tale manufatto avrebbe comportato.
La progettazione esecutiva della rotatoria, affidata a Ferrovie Nord come per il resto del progetto principale, ne ha determinato la conformazione attuale, ben più estesa e articolata della proposta iniziale, e ha comportato l’occupazione quasi completa dell’ultima area verde libera in fregio al torrente Seveso, già destinata dal Piano dei Servizi a “parchi e giardini” e votata allo svolgimento di attività, compatibili con i vincoli esistenti (fascia di rispetto idraulica RIP e fascia paesaggistica 150m) e finalizzate a garantire “il miglioramento della qualità urbana ed ambientale” anche tramite “disegno degli spazi paesaggisticamente ed ecologicamente qualificato”, la tutela della vegetazione di pregio esistente e l’incremendo della biodiversità, “l’accessibilità e mobilità interna pedonale e ciclistica”,”l’integrazione con i servizi contermini”.
Se da un lato la nuova rotatoria consentirà di alleggerire i problemi di traffico che si verranno a creare con l’inserimento del nuovo sottopasso, di contro tutte le potenzialità d’uso contemplate dal vigente PGT verranno drasticamente ridotte con l’occupazione e impermeabilizzazione di altro suolo libero, su cui sono oggi presenti anche filari alberati di un certo pregio, determinando un indubbio impoverimento in termini di percezione paesaggistica, di suolo filtrante, di aree esondive, tanto più preziose nel contesto di cambiamento climatico attuale.
Chiediamo all’Amministrazione Comunale di fare chiarezza sulla destinazione degli ultimi reliquati a verde lasciati da quest’opera, che dovremmo preservare in tutti i modi, mentre dagli atti pubblici sembrerebbero emergere interessi privati non meglio specificati ma sicuramente da ponderare rispetto al principale interesse pubblico.